Chiesa di Santa Filomena

La chiesa di Santa Filomena fu costruita nel 1844 dalla famiglia gentilizia dei Marrajeni. Don Pasquale Marrajeni la dedicò a Santa Filomena per una grazia che la Santa concesse al padre Andrea Marrajeni. La tradizione popolare narra che nel 1847 un gruppo di briganti, nascosti nei boschi di Rosaniti, rapì un membro della famiglia Marrajeni. Uno dei briganti ebbe l’incarico di sorvegliare il rapito, mentre l’intera compagnia era assente per compiere le abituali rappresaglie e scorrerie. Un giorno, essendosi il brigante lasciato prendere dal sonno, Andrea tenta la fuga. Per assicurarsi di non essere inseguito dal suo boia, il Marrajeni gli tolse il pugnale dalla cintola e gli infisse un violento colpo al cuore.Il brigante scatto immediatamente in piedi con gli occhi pieni d’ira e furore.Il colpo era andato a vuoto in quanto aveva colpito un medaglione raffigurante la Madonna del Carmine e, sotto i vestiti, proteggeva il cuore del bandito. Pieno di rabbia, il manutengolo, decise di vendicarsi legando per mani e
piedi Andrea e, uscendo fuori dalla capanna, appiccò il fuoco. L’infelice Marrajeni, terrorizzato dal tragico destino che lo attendeva, raccomandò la propria anima a Santa Filomena, alla quale era assai devoto e le promise di costruire una chiesa in suo onore se gli avesse accordato il miracolo della libertà. Il miracolo avvenne poiché, sopraggiunti gli atri briganti, nel sentire le peripezie accadute al povero malcapitato, giudicarono colpevole il loro compagno per essersi fatto ingannare dal sonno e al contempo mostrarsi vile e poco affidabile. Durante l’edificazione della chiesa di San Martino Vescovo, la chiesetta di Santa Filomena fu adibita a chiesa parrocchiale fino al 1936 e, in seguito, dal 1969 al 1973. La chiesa, di modeste dimensioni, presenta una facciata scandita da alte lesene e sormontata da un timpano triangolare; ai lati poggiano due strutture campanarie mentre al centro della facciata si apre un portale rettangolare in pietra. All’interno si può ammirare la statua di Santa Filomena e un fonte battesimale in pietra con una colonna che porta alla base un leone accovacciato, il quale richiama il “leone della tribù di Giuda”, nel quale si ravvisa la figura del Cristo che vince distruggendo il male e facendo trionfare il bene.